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Scopri l’arma più potente per combattere l’invecchiamento dei tuoi clienti “meno giovani”

Regala loro una terza età piena di forza e vigore, mostrandogli che l’immagine del vecchio debole e malato possono dimenticarla!

Come s’immaginano la vecchiaia le persone? Hai mai provato a chiederglielo?
Se non ti è mai capitato di approfondire questo argomento, te lo dico io che invece l’ho fatto.

E’ dato per scontato che la loro vecchiaia avrà queste caratteristiche:

  • Debolezza
  • Malattia, tra cui: osteoporosi, fratture varie, ricoveri in ospedale come se piovessero, cancro, problematiche cardiache, diabete.
  • Necessità di aiuto costante
  • Case di riposo con la paura di essere trattati male senza un parente che controlla
  • Dispiacere per la situazione che fanno vivere ai parenti

Quello che mi lascia davvero più sconvolto è che ne parlano come se il destino fosse scritto. Sarà cosi e non esiste altra soluzione.

Arriveranno ad essere anziani, ottantenni o novantenni ma sanno che saranno i farmaci a tenerli in vita. Farmaci dai quali dipenderanno fino alla morte.

E’ quello che gli viene insegnato dalla TV forse, ma resta il fatto che vengono “educati” ad accettare la situazione.

Saranno deboli, incapaci di essere autosufficienti, saranno malati, soli, tristi e depressi.

Ti giuro che la vecchiaia è vista cosi, un vascello senza equipaggio in balia delle onde che aspetta solo di affondare nelle nera acque della notte.

Per quella che è la mia esperienza però, il PT o l’istruttore in palestra rappresenta una figura fondamentale nell’affrontare il normale e fisiologico invecchiamento anche se purtroppo assistiamo sempre alla solita scena, siamo dentro un loop dal quale non si esce:

E’ ormai assodato che la migliore cura è il movimento,
i medici non sanno niente di movimento, sanno solo prescrivere farmaci e ordinare riposo, nuoto o al massimo un po’ di pilates
L’anziano comincia a muoversi meno,
Meno si muove più problematiche nascono
Più problematiche nascono più farmaci gli vengono prescritti e meno movimento fa
Mano movimento fa, più peggiora,
Più peggiora più farmaci gli vengono prescritti e meno movimento gli viene ordinato di fare

…e cosi via finchè non muore, come aveva previsto….malato, debole.

Manca il link tra operatori sanitari e trainer

Da un lato capisco i medici.
Con che coraggio possono consegnare un anziano nelle mani di certi PT o istruttori….meglio il nuoto o il pilates ad un trita carne.

Dall’altro, è incredibile che non ci sia comunicazione tra personale sanitario e i trainers allo scopo di portare un reale beneficio alle persone, anziani che siano.

Il movimento, in particolar modo l’allenamento con i sovraccarichi (ovviamente proporzionati) si è dimostrato l’unico modo per combattere l’osteoporosi.

L’utilizzo dei sovraccarichi poi permette di rallentare la sarcopenia.

L’attività fisica in generale permette di controllare il peso, ed abbattere il rischio di malattie metaboliche e cardio vascolari.

Come se non bastasse l’allenamento porta tutta un’altra valanga di benefici:

  1. Il dover elaborare sempre nuovi stimoli sia fisici che nervosi, lo mantiene lucido.
  2. Gli permette di socializzare. Questo aspetto è FONDAMENTALE! E’ piuttosto comune nell’anziano trovarsi sempre più solo ed emarginato, complice anche la difficoltà di muoversi che spesso lo costringe a non uscire.
    A cascata arrivano inquietudine e depressione. L’allenamento gli permette di stare in mezzo alla gente, ed anche questo vuol dire mantenersi “vivo”
  3. Migliora e/o mantiene l’equilibrio, la coordinazione, la stabilità. Essere più sicuro di muoversi vuol dire abbassare il rischio cadute e quindi fratture.
  4. Attenua e/o elimina i dolori. Spesso gli anziani hanno dolori perché hanno semplicemente smesso di muoversi. Il corpo si adatta creando restrizioni, limitazioni che fanno nascere i dolori ed il movimento è un inversione di marcia per il corpo che torna ad equilibrarsi.

Ma ci sono molti altri vantaggi nel mantenere una persona anziana in movimento, non li voglio sviscerare tutti perché rischio di annoiarti.

Fatto sta che il movimento andrebbe somministrato come una medicina e sarebbe la medicina più efficace

Quindi, vediamo come possiamo iniziare a somministrare questa medicina.

Quello in foto a sinistra è Antonio, ad aprile compirà 81 anni. Quello a destra è Fabio, ha 67 anni e per me non è neanche da considerare anziano.

Anziani e allenamento coi kettlebell

Fabio è un uomo di mezz’età che grazie all’allenamento ha risolto un dolore alla spalla post incidente stradale, ha perso 10 chili (per ora) ed è in splendida forma.

La chiave di tutto è questo binomio:

  1. Capire qual’è la “dose” perfetta di allenamento che bisogna somministrare
  2. Avere lo strumento migliore per sommonistrala

Ci sono una serie di vantaggi nell’utilizzo del kettlebell che non si riscontrano con gli altri attrezzi

Il lavoro che imposto è un lavoro inizialmente a corpo libero in realtà, perché ho la necessità di lavorare in primis molto sulla mobilità.

In seconda battuta perchè un gran lavoro a corpo libero mi crea le condizioni ideali per poi introdurre il kettlebell, dato che a quel punto gli schemi motori saranno perfettamente meccanizzati.

Quando e se la mobilità lo permette, introduco delle lockout, da valutare i tempi, da 10 a 30 secondi, ma non è un vincolo fisso.

Stabilizzare la scapola è fondamentale per creare una piattaforma solita sulla quale costruire dei buoni push press.

Parallelamente inizio a lavorare su squat e stacco da terra.

Lo squat col kettlebell, tenuto anche semplicemente in incastro davanti al petto, diventa uno squat frontale, che è ottimo per limitare il carico sulla zona lombare ma che contemporaneamente la rinforza.

Lo stacco da terra, perfettamente impostato, è molto più comodo da eseguire rispetto ad uno stacco col bilanciere.

La mancanza di ingombro del bilanciere sulle tibie e l’altezza del kettlebell rendono la posizione di partenza ancora più naturale ed immediata.

Pensa solo all’impatto di questi tre esercizi sulla muscolatura, a quanto si rinforza tutto il complesso del cingolo scapolo omerale, e tutta la muscolatura delle gambe.

Pensa allo “stress” meccanico a compressione, buono, che ricevono le ossa. Input meccanico che comunica alle ossa: ehi!!! Aumenta la densità! Devi essere più resistente!

Già questi tre esercizi potrebbero bastare per rendere il tuo anziano, un signorotto duro come l’acciaio e forte come un vitello, ma vediamo come renderlo un vero Terminator!

Per completare la trasformazione in cyborg aggiungiamo un pizzico di Swing e una manciata di push press.

Con squat e stacco hai rinforzate le gambe del tuo cliente, adesso cammina, sale e scede le scale con sicurezza, raccoglie oggetti anche pesanti da terra senza fatica e senza farsi male, ma noi vogliamo ancora di più.

Lo squat e lo stacco hanno migliorato quella che è l’AZIONE della muscolatura target, adesso andiamo a lavorare la sua FUNZIONE.

La sua funzione è la PROPULSIONE, ma abbiamo un problema: la propulsione implica dinamicità, potenza, velocità, esplosività.

Per la lavorare la propulsione abbiamo bisogno di corsa, scatti, balzi … uhm … un po’ troppo aggressivi come esercizi.

Purtroppo infatti il rischio dei movimenti dinamici è che siano troppo intensi e quindi troppo stressanti per le strutture tendinee, legamentose, cartilaginee.

Il pericolo è provocare un infortunio che di solito viene fuori proprio nella fase di ACCELERAZIONE e/o di DECELERAZIONE.

Quindi che facciamo? Rinunciamo? Certo, se non avessimo alternative dovremmo abbandonare l’idea di rendere il corpo del nostro cliente più efficiente, non possiamo rischiare, meglio un po’ meno efficiente che infortunato.

La soluzione arriva sempre dalle mille sfaccettature dell’uso del kettlebell.

I movimenti balistici che eseguiamo con i kettlebell lavorano selettivamente sulla propulsione dell’anca senza passare per tutta quella parte di impatti e decelerazioni che troviamo nei balzi e nella corsa.

S’inizia sempre con lo swing perché è il più elementare dei balistici e non prevede “distrazioni” dovute al coinvolgimento degli arti superiori.

Lo schema motorio è quello di un hip hinge, o uno stacco rumeno, che comunque viene già fatto nello stacco da terra.

In questo caso basta impostare il movimento, lavorare sulla respirazione e seguire un percorso per aumentare i carichi nel tempo.

Lo swing è il jolly degli esercizi, migliora tantissime qualità e caratteristiche

jolly kettlebell
Migliora la funzionalità dell’anca.

Aumenta l’estensibilità dei femorali

Aumenta la resistenza del CORE

Migliora il sistema cardio respiratorio

Aumenta la forza degli arti inferiori e del core

Non serve particolare elasticità perché gli angoli sono moto aperti.

Aumenta il tono muscolare quindi anche il metabolismo basale.

Aumenta la forza della presa, della mano

Migliora equilibrio, coordinazione e stabilità perché il sistema nervoso deve sempre controbilanciare un carico che si muove oscillando rispetto al corpo

Ecco perché appena ci sono le condizioni, inserisco immediatamente lo Swing.

Senza abbandonare gli altri esercizi ovviamente me quello è uno dei cardini delle mie sedute.

Solide fondamenta sostengono edifici altissimi

Dopo aver stabilizzato la scapola con le lockout, inserisco la rack position perché una volta imparata questa posizione di riposo posso introdurre clean e push press.

Il push press è un altro esercizio che richiede determinati requisiti, soprattutto di mobilità scapolo omerale ma che appena ci sono, non può mandare nelle sedute di allenamento.

Uno degli esercizi funzionali per antonomasia, citato da Gray Cook tra i 3 migliori esercizi in assoluto, permette di sfruttare la funzione dell’anca (la propulsione) quella del core, (stabilizzazione) e quella della spalla, cioè la trasduzione di forze che vengono dagli arti inferiori.

La spalla è un sistema articolare molto complesso, ma in generale è la mancanza di schemi motori, la mancanza di forza  in determinati distretti e le retrazioni, che impediscono di raggiungere il set-up più sicuro.

Quello che dovremmo fare per spostare dei carichi in spinta o in tirata (semplificando un pò) è abbassare la spalla, addurre le scapole, sollevare il petto.

In questo modo lasciamo che l’omero si muova senza schiacciare i tessuti e rimanendo ben centrato nell’articolazione.

Vuoi perché questo assetto non gli è mai stato insegnato, vuoi perché hanno un’ipotonia sui fasci bassi del trapezio, vuoi perché ci sono retrazioni sul pettorale, fatto sta che spesso le persone non sanno come utilizzare ed allenare le braccia senza farsi male.

Già stabilizzando la scapola riuscirai a risolvere parecchi problemi, perché spesso l’origine di questi dolori è proprio l’instabilità della scapola.

Inserendo il push press la spalla inizierà a lavorare secondo i “parametri di progetto”.

Il push press è un esercizio assolutamente compatibile con la funzionalità della spalla, secondo lo scopo per cui “è fatta in questo modo” quindi iniziando a muoverla nel modo corretto puoi rinforzarla senza creare dei danni, anzi!

Andiamoci coi piedi di piombo

Un’altra delle problematiche alle quali può andare incontro una persona anziana è la perdita dell’equilibrio, della stabilità che lo espone sempre di più a rischio cadute e fratture.

La cosa migliore per allenare queste capacità è creare delle destabilizzazioni esterne sugli schemi motori perfettamente assimilati, ma su superfici stabili.

Quello che dobbiamo fare quindi è prendere degli esercizi che il cliente riesce a fare perfettamente ed aggiungere dei “disturbi” esterni.

Prendiamo per esempio gli affondi camminati.

Una volta che la persona sarà in grado di eseguire bene questo esercizio possiamo iniziare a mettere un kettlebell in mano in posizione “a valigia”.

Questo implicherà una richiesta di equilibrio maggiore, migliorerà la propriocettività, ed aumenterà anche il lavoro sul core.

Quando questo sarà gestito senza problemi, potremo mettere un caricho in posizione Over Head, ed in questo modo avremo contemporaneamente un lavoro di rinforzo della scapola e di tutta la spalla.

Come ultimo passaggio, ovviamente molto avanzato indipendentemente dal peso, se ritieni che la persona sia in grado, potrai mettere un carico a valigia e uno over head.

Stai pur certo che se riuscirà a fare queste cose, fuori dalla palestra non corre il rischio di cadere perché perde l’equilibrio.

Puoi cambiare la vita delle persone, è una grande responsabilità ed anche un grande dono

Il tuo ruolo è davvero critico. Hai il potere di cambiare la vita delle persone, di fargli vivere un futuro che neanche riescono a sognare.

Puoi regalargli anni di vita, e questo sfiora davvero la potenza di un Dio.

Vediamo come impostare un lavoro di base

5 minuti,  riscaldamento generale: walking, bike, step up basso.

15 minuti, foam roller, mobilità e stretching

25 minuti:

Lockout 15″+15″
Bird dog, 10″+10″
5 stacco da terra, “pesante”
10 swing, “leggeri”
Push press, 5+5
Stabilizzazioni laterale, 10″+10″
Rematore, 5+5
Squat, 5

Recuperi liberi

10 minuti, stretching

Ovviamente è solo una linea guida, ed implica che sia già stato fatto un lavoro di avvicinamento a certi esercizi ma senza dubbio questo è un tipo di allenamento che avrà un effetto “fonte dell’eterna giovinezza” sui tuoi clienti.

Provalo, sperimenta e fammi sapere com’è andata.

Buon allenamento.

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Il CapoBranco

2 Comments

  • Anna
    Posted Marzo 31, 2022 at 12:59 pm

    A 56 anni mi ritrovo con la dermatomiosite e con un osteoporosi severa alla colonna. (patologia, cortisone). Sono sempre andata in palestra e mi piace lavorare con i pesetti e il keetbeel. Sto ricominciando a muovermi, dopo la malattia e hi ripreso i pesetti. Devo ripristinare la massa muscolare. Mi suggeriresti degli esercizi da fare a casa con pesetti e keetbeel in sequenza senza farmi male. Te ne sarei profondamente grata.

    • Post Author
      Capobranco
      Posted Aprile 21, 2022 at 7:20 pm

      Ciao Anna
      sono contento che tu adesso stia bene.
      Per quello che mi chiedi, non mi è possibile risponderti.
      Serve che un operatore sanitario ti somministri il movimento e l’esercizio finisco adeguatamente. Noi non siamo la figura professionale adeguata per indicarti che allenamenti e che esercizi fare.
      Se un operatore sanitario ti prescriverà il kettlebell ed alcuni suoi esercizi, noi saremo lieti di farteli fare bene ma non possiamo darti schede, tabelle, indizioni o suggerimenti neanche per quanto riguarda intensità e volumi di lavoro.
      Mi spiace

      A pressto

      Francesco

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