Kettlebell e calli alle mani sono un binomio imprescindibile.
La mano. Organo prensile dotato di cinque dita situato all’estremità distale di entrambi gli arti superiori.
Da sempre questa parte del corpo, ha rappresentato un mezzo di grande espressione.
La mano, c’è chi la gioca, chi la chiede, chi la offre, chi la usa per mostrare i propri sentimenti, chi la impiega per vantare la propria forza e volontà, chi la adopera per delle creazioni artistiche.
Mi piacciono le mani. Dentro c’è sempre la fatica, il desiderio, la meraviglia, il calore, il mondo. (Fabrizio Caramagna)
Nonostante la grande varietà nel supporto del linguaggio, sia fisico, sia parlato, la mano, oltre ad essere la sede del tatto, è da considerare uno strumento diretto dell’azione. La sua funzione è di afferrare, prendere, tenere, stringere, impugnare.
Le mani si rivelano essere uno strumento utile, indispensabile e delicato. Spesso ci ritroviamo a subirne gli effetti a causa della funzione che svolgono.
Di cosa sto parlando? Dei calli alle mani. Più precisamente, di Kettlebell e calli alle mani.
Chiunque abbia avuto a che fare con i Kettlebell, prima o poi si è scontrato con questo annoso problema. All’inizio può solo rappresentare un problema estetico, ma a lungo andare, diventa anche un problema funzionale in grado di compromettere la corretta esecuzione di un gesto motorio.
Prima di continuare con la lettura ti volevo mostrare la guida che ho creato per imparare tutte le basi del kettlebell:
KETTLEBELL STARTER PACK:
Tutto quello che devi sapere per allenarti in modo efficace senza farti male.
Se vuoi allenarti con i kettlebell ma non sai da dove iniziare. Se hai comprato uno di questi strani attrezzi ma adesso è in un angolo a prendere polvere perché non sai come usarlo e hai paura di farti male. Se hai sperimentato qualche allenamento magari guardando qualche video ma non hai ottenuto i risultati che speravi, allora leggi Kettlebell Starter Pack.
Il callo …
Il callo è un ispessimento della pelle dovuto al continuo contatto, allo sfregamento ed alla pressione esercitate, da parte di un elemento esterno, nella zona interessata. Nel linguaggio medico, i calli rappresentano una condizione pseudo patologica nota con il nome di ipercheratosi.
In generale, la loro formazione è da attribuire a:
- Allenamento con i pesi;
- Discipline sportive particolari;
- Arti marziali;
- Lavori manuali;
- …
Nello specifico, l’uso del Kettlebell rientra tra le categorie elencate, pertanto, è inevitabile la formazione dei calli. Essi costituiscono una protezione per la pelle. Un meccanismo di difesa atto a proteggere la parte più profonda della nostra epidermide e si presentano tondeggianti alla vista e rugosi e ruvidi al tatto.
Ad ogni passaggio della maniglia, con un callo troppo “alto” (riferimento allo spessore) e duro, oltre alla sensazione di avere un oggetto acuminato conficcato nella mano, avvertirai una continua trazione della pelle dovuta all’attrito e alla pressione esercitata dell’attrezzo stesso. Risultato? Proverai dolore durante la sessione. Si rischia persino di compromettere il corretto gesto tecnico.
Ti voglio porre delle domande. Anni fa me le sono posto anche io.
- Perché allenarsi provando dolore?
- Dove sta scritto che il Kettlebell è sofferenza?
- Se non ti spacchi le mani godi solo a metà?
Per alcuni il dolore è insegnamento ed anche un modo per conoscere meglio se stessi, per altri una maledizione.
Una volta che hai “imparato e conosciuto te stesso” attraverso il dolore, perché continuare? Per chi prova la sensazione di trovarsi ad ogni seduta allenante all’Inferno dantesco, perché continuare?
A porre fine alle tue sofferenze ci pensa Kettlebell Specialist.
… e la soluzione!
Kettlebell e calli alle mani vanno di pari passo. Qualsiasi tipo di lavoro manuale tu faccia ti procura dei calli. Pensa al muratore o al ginnasta agli anelli.
Cosa si fa? Smettere non è soluzione ideale. La prima cosa da fare è “rendere il callo elastico”.
Il passaggio della maniglia nella mano, traziona una grossa superficie della pelle. Più risulta elastico, meglio risponde alla sollecitazione per effetto dell’attrito, meno “tira” la pelle.
Procurati un bisturi dalla lama curva e riduci lo spessore del callo eliminando lo strato più superficiale. Stai attento quando lo usi.
La parte eliminata non provoca dolori perché non presenta terminazioni nervose. È solo “pelle morta”. Se durante l’operazione incontri delle difficoltà, presta bene attenzione alla pressione che eserciti. La resistenza del callo all’improvviso potrebbe venire meno rischiando di farti compiere un movimento repentino tale da ferirti. Anche in maniera grave. Ricorda: hai in mano un bisturi. Un attrezzo chirurgico molto affilato. Procedi con cautela e non avere fretta. Con il tempo, imparerai ad affinare il gesto.
In questa fase è importante rendere la pelle quanto più omogena e liscia possibile, eliminare eventuali sporgenze, probabili “scalini”. Così facendo, la maniglia che scivola sulla pelle non incontrerà ostacoli, ci sarà meno attrito e meno pressione, di conseguenza, meno fastidio e meno dolore.
Dove c’è la vescia, non aprirla. Lasciala chiusa. Interverrai su di essa in un secondo momento. Quando si sarà asciugata.
Tale lavoro va ripetuto per ogni callo. Per tutte quelle superfici, sia sul palmo, sia sulle dita, che presentano sporgenze di vario genere e/o “scalini”. La pelle deve essere liscia e omogenea.
Una volta asportata la parte superficiale, usa una crema per le mani in modo da ammorbidire e rendere la pelle più elastica.
Poche e semplici regole
Qualsiasi tipo di lavoro manuale tu faccia, la formazione di calli è categorica.
L’ispessimento della pelle è la risposta della pelle dovuta alla continua sollecitazione meccanica prolungata nel tempo. Una sorta di meccanismo di difesa che presenta però degli “effetti collaterali” di natura estetica e fisica.
Per lenire gli effetti causati dal dolore, basta seguire poche e semplice regole.
- Non spaccarti le mani durante l’allenamento.
Il callo alto e duro crea molti fastidi e ad ogni passaggio dell’attrezzo corri il rischio di strappare la pelle. Allenarsi con delle ferite, non è una decisione saggia sia dal punto vista salutare e igienico, sia dal punto di vista della tecnica perché il dolore tende a modificare il gesto motorio.
Procurarsi delle ferite, con molta probabilità tenderà a farti slittare gli allenamenti e questo si traduce in un ritardo nella preparazione.
- Asporta solo la parte più superficiale e più dura del callo.
Usa il bisturi per rimuovere quel callo che ti crea parecchio fastidio. Non eliminarlo del tutto. Rendilo, quanto più possibile, liscio e omogeneo. Senza scalini. Ricordati di non aprire le vesciche. Le famose “bolle con il liquido dentro”. Lasciale chiuse.
- Usa una crema per le mani.
Di creme per le mani, in commercio, ne esistono di diversi tipi e adatte a tutte le esigenze. L’utilizzo di un simile unguento fa sì che la pelle diventi morbida ed elastica rendendola maggiormente resistente alle sollecitazioni dovute all’uso dell’attrezzo.
Kettlebell e calli alle mani, come mantenerli morbidi
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Buon allenamento e ricorda: se pensi al kettlebell pensi, Kettlebell Specialist
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2 Comments
Chiara Tripodi
Amo l’allenamento con i kettlebell
Capobranco
Ciao Chiara
Scusa il ritardo nella risposta, non mi sono arrivate le notifiche dei commenti.
Grazie per il messaggio, anche a me piace un bel po’ allenarmi con i kettlebell…penso si fosse capito 🙂
Se hai bisogno scrivimi alla mail kettlebellspecialist@gmail.com
Buona giornata