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KETTLEBELL SPECIALIST
IL METODO CORRETTO
DI UTILIZZARE IL KETTLEBELL

Amedeo Brunetti

Ciao Francesco, ti scrivo le mie impressioni ancora a caldo al termine di queste due giornate.
Usavo già i Kettlebell assiduamente ma dopo questo corso attraverso i tuoi insegnamenti e la tua capacità di trasferire i concetti, i meccanismi reali, mi hai permesso di rendermi conto di tutto quello che non conoscevo e di tutto ciò che sbagliavo, sulla tecnica, sui movimenti e su tutto il resto, e questo non ha fatto altro che aumentare ancora di più in me la voglia di rimettermi in gioco provando ad assimilare nella maniera corretta tutti questi nuovi concetti.

Insomma mi si è aperto un mondo nuovo davanti, e ora non vedo l’ora di andare a lavorare giorno per giorno per migliorare e magari, come ti ho detto oggi, tentare di tuffarmi nel mondo delle gare, cosa che mi piacerebbe molto provare. Appena puoi, aspetto le regole da seguire, nel frattempo tempo un paio di giorni per far respirare le mani e si riparte subito a sollevare!

Grazie per quello che sei riuscito a trasferire a tutti in questi due giorni!!
Un abbraccio.

Silvia Pieraccini

Ciao Francesco,
il corso è stato interessantissimo e le ore sono volate.
Sicuramente ne farò un altro non appena si presenterà l’occasione, perché le cose da fissare sono davvero tantissime.
Dolori? Si, glutei e femorali, ma ero preparata mentalmente ci sta!
Comunque tengo botta e stasera mi alleno regolarmente, approfittando per fare anche un ripasso delle cose di ieri.
Venendo al corso:
Sapevo che c’erano dei motivi alle domande che mi ponevo ed ai miei errori ma non sapevo che le tue spiegazioni potessero essere così esaurienti e tutte supportate da motivazioni logiche.
Voglio ringraziarti innanzi tutto per l’entusiasmo e la passione con cui trasmetti le tue conoscenze, con la voglia di condividere i tanti anni di duro lavoro che hai fatto su te stesso.
Si è percepito che non fossi lì perché è un “lavoro” ma perché ci tieni davvero; sappi che l’ho apprezzato e che non è cosa da tutti.
La cosa più importante che porto a casa non è una delle tantissime cose che hai detto, ma una consapevolezza: la kettlebell non è un nemico da abbattere, è bensì un’amica da accarezzare, da accogliere, da accompagnare.
Solo così non ci farà male. Il nemico da battere e su cui lavorare è dentro di noi e sta nei nostri limiti (di controllo, di coordinazione, di propriocezione ecc)
Poi ho capito che il core è alla base di tutto e senza quello e senza il controllo perfetto dei tuoi movimenti non puoi controllare la parabola dell’attrezzo e quindi non puoi crescere.
Ma soprattutto quello che mi è chiaro dopo il corso è che durante l’esecuzione dei balistici non c’è posto per la casualità: tutto ha un motivo, ogni singola frazione del movimento dell’attrezzo ha una spiegazione e una motivazione d’essere.
Ho capito anche che la forza non c’entra o comunque poco, non se vuoi fare l’esercizio fatto bene, se vuoi allenarti a lungo e se vuoi aumentare i carichi.
La cosa più difficile è sapere esattamente quale reazione avrà la kettlebell a seguito di un’azione, dove esattamente si trova e dove si troverà immediatamente dopo.
E questo varia non solo da esercizio ad esercizio ma anche con la spinta che imprimi. Credo che ci voglia veramente tanto tempo e dedizione per calibrare esattamente la spinta più adatta da imprimere ad ogni casistica (peso o esercizio) pur mantenendo la tecnica di esecuzione identica. Bisogna lavorare tanto su se stessi.
Una delle cose che ho apprezzato di più è il lavoro a secco, senza attrezzo, e con gli elastici. Lì ho capito davvero il movimento dello swing e nessuno mi aveva mai fatto fare questo tipo di lavoro.
Ho trovato tante risposte ai miei dubbi:
– perché l’attrezzo mi sbatteva addosso nel clean,
– perché nella fase di discesa dallo snatch sentivo strappare la mano,
– perché la kettlebell continuava a sbattere violentemente nel polso.
Ho capito anche che la parte centrale di qualsiasi esercizio balistico è nello swing; utile la partenza in piedi (anche questa mai fatta) e ho trovato molto funzionale la spiegazione sulla partenza da terra.
Ricapitolando, per me si è aperto un mondo, ho trovato le risposte e spero di non dimenticarmi niente, almeno nei punti essenziali.
Consiglio questo corso a tutti quelli che vogliono lavorare con le kettlebell perché si tratta di esercizi molto complessi che non possono essere affrontati con leggerezza o per imitazione, e il corso ti costringe ad acquisire delle consapevolezze che sono essenziali per l’esito.

Silvia Eccetti

Da un anno ho iniziato ad appassionarmi ai kettlebell, in particolare al kettlebell lifting.
Avevo già frequentato un workshop di Francesco che mi aveva letteralmente aperto un mondo sull’uso dei kettlebell, così ho deciso di fare con lui una lezione di personal dedicata al kettlebell lifting. Mi ha “resettata”, sono ripartita quasi da zero.
La cosa più bella è che mi sono sentita capita e compresa nei miei errori e nelle mie mancanze, nonostante mi trovassi davanti ad un atleta della sua portata.
Mi ha spiegato il perché stavo sbagliando e, per quanto mi riguarda, questo è il miglior modo per capire l’errore, capire come e perché correggerlo: a questo punto non c’è più spazio per i dubbi, l’esecuzione diventa una certezza.
Tornerò sicuramente per altre lezioni perché so che se voglio migliorarmi, puntare al massimo e, perché no, pensare di gareggiare, non esiste per questo mondo niente di meglio di Francesco.

Lara Daneluz

Ciao Francesco,
tutto ok, con qualche callo dolorante ma TUTTO OK.
“Quello che hai affrontato ieri è stato semplicemente un bombardamento mentale di informazioni ” sai che non sono d’accordo con questa tua affermazione?!
Quello che ci hai regalato ieri non è SEMPLICEMENTE un bombardamento di informazioni ma un mare di informazioni/insegnamenti/correzioni/suggerimenti ma soprattutto chiavi di lettura per poter eseguire quei “quattro movimenti” (la dicitura corretta sarebbe “quei caxxo di movimenti che non ti vengono al primo colpo manco a morire e nemmeno al centesimo.. forse al millemillesimo qualcosa di buono vien fuori”) consapevolmente.
Prima del workshop il mio errore madornale era lo stacco del kb da terra e l’anticipare l’arretramento del bacino (non aspettavo di toccare il sensore) cosa che sabato mi è stata corretta più e più volte (quaaaanta pazianza avete!!)
Già oggi torno in palestra e vedrò di lavorare proprio sulla posizione di partenza e sul “toccare il sensore” consapevole che serviranno un sacco di allenamenti perché le basi diventino solide “in automatico”. E io ho anche l’enorme fortuna di poter contare sulle correzioni di Loris.
Il workshop pur essendo stato impegnativo non è stata pesante, hai la capacità di spiegare e/o correggere in maniera molto “leggera”. Precisa ma non pesante e noiosa. Complimenti davvero non è facile!
Il fatto poi che integri le spiegazioni tecniche dell’esercizio specifico con delle informazioni sulla postura/salute del corpo è veramente una figata…vai a correggere comportamenti inconsapevolmente dannosi facendo capire alle persone cosa e perché sbagliano.
Non imponi delle posture “perché è così” ma la proponi spiegandone il motivo e uno si accorge da solo che deve essere così.
Una bellissima esperienza.
Voi veramente bravi e disponibili.
Grazie grazie, alla prossima

Emanuela Amari

Ho scoperto Kettlebel Specialist per caso su Facebook. Avevo da poco iniziato a se​guire lezioni da una persona che poi ha deciso di smettere di insegnare. Ho visto sulla pagina che era previsto un corso teorico on line. Scettica sulla possibilità di imparare in queste modalità ma decisa ad andare avanti nel percorso, mi sono iscritta.  Dopo la prima ora di lezione mi ero ricreduta.

Le nozioni erano così chiare che il giorno successivo le ho subito applicate, migliorando da subito la mia tecnica sullo swing. In seguito ho partecipato a corsi interattivi on line su swing a una mano e clean. Sono rimasta colpita dalla capacità degli istruttori di scansionare letteralmente un movimento che per esempio nel caso del clean avviene in una frazione di secondo. Mi è stato spiegato esattamente cosa sbagliavo e quando.

Ora nello swing a una mano ho capito che sono in grado di salire con il carico.

Nel clean ,su cui devo ancora lavorare tanto, ho capito come si deve fare la tirata con l’incastro,che nella discesa l’attrezzo va accompagnato in modo da modificare la presa. Non va “buttato” giù di spalla. La cosa più illuminante ,ma che sto capendo solo ora , è che il clean “è uno swing basso” e quindi è fondamentale sempre il movimento dell’hip hinge. Cosa che il mio sistema  nervoso tende a trascurare concentrandosi solo sulla tirata. È fondamentale anche capire come dosare la spinta.

Queste sono solo alcune delle cose che ho imparato nelle due lezioni interattive dalla cucina di casa mia. E ammetto ancora una volta che ero scettica sulla loro efficacia. Non per mancanza di fiducia verso gli istruttori, semplicemente per una questione logistica. Sbagliavo.

Gli aspetti più preziosi che ho percepito nei corsi sono due e si equivalgono. Il primo è l’esperienza: ho immaginato quanta ce ne doveva essere per intercettare istantaneamente un mio lieve movimento che rovinava l’intera esecuzione di un clean.

Il secondo aspetto è la simpatia che su di me è servita come stimolo ad imparare senza farne una tragedia se le cose da migliorare sono ancora tante. Ci va esperienza anche per usare la simpatia o empatia in questo modo. Significa capire che tipo di persona hai davanti. Alla fine : imparo tanto , mi impegno altrettanto e mi diverto anche

Giacomo Rossi

Io sono un cuoco, nel mio mondo per ambire alla gratificazione più alta, bisogna lavorare minuziosamente su tutti i dettagli per raggiungere quasi la perfezione .


Ecco!! Ho detto questo perché ho visto nella lezione online pratica ma ancor di più quella teorica, la stessa minuzia e il lavoro sui piccoli dettagli .


Quindi in sostanza grande competenza e professionalità che viene trasmessa agli altri in maniera fluida ed emozionante, data da un vero amore per questo attrezzo.


Grazie e speriamo di vederci presto.

Andrea Giannitto

Queste lezioni online mi hanno fatto scoprire aspetti importanti della tecnica degli esercizi, mi hanno dato nuovi focus per i miei allenamenti e mi sono state molto utili per avere ben chiare le idee sulla situazione dell’utilizzo del kettlebell in base ai propri obiettivi.

Ma anche tanti esercizi propedeutici da utilizzare per me.

In sostanza mi hanno insegnato ad eseguire correttamente gli esercizi.

Ho finalmente capito quali errori stavo commettendo senza rendermene conto, l’anticipo dell’hip hinge in discesa, a volte la zona lombare curva, la presa, il timing, la traiettoria, la gestione della potenza, veramente tante cose.

A chi fosse scettico riguardo alle tue lezioni online ed i tuoi corsi direi che personalmente ho imparato di più sui balistici dalla combinazione delle 4 lezioni teoriche online (consolidate anche dalla visione dei video sul canale youtube) e dalla lezione interattiva piuttosto che dal corso di kettlebell training di due giorni fatto con una scuola di formazione abbastanza famosa in Italia.

In particolare la distinzione tra i due motori principali di hip hinging e di squatting (e la distinzione con l’oscillazione) nell’esercizio balistico base dello swing non era stata neanche sfiorata.

La lezione interattiva poi da la possibilità di essere corretti quasi come se si fosse dal vivo.

Kettlebell specialist, corsi assolutamente da fare!

Alberto Baldazzi

Come anticipato in precedenza, mi sono trovato molto bene nei due giorni di lezione. Ho riscontrato chiarezza, competenza e un clima disteso.

Sono riuscito ad entrare maggiormente nel mondo legato al kb e mi riporto consapevolezza, voglia di fare bene le cose e motivazione. Dopo le lezioni mi sono messo subito alla ricerca di nuovi kb, vorrei riempire casa.

Era da prima della pandemia che studiavo il web per trovare dei riferimenti accreditati ai quali rivolgermi per approfondire, ma la quasi totalità non era su Roma ed era condito di retorica pseudomachista che sinceramente non ho mai condiviso in ambito sportivo.

Ho praticato e “continuo” a praticare arti marziali come kick e bjj, ambienti in cui spesso abbonda ed è un aspetto per me abbastanza odioso.

In questo mi ha aiutato molto tutto quello che avete pubblicato, che ritengo di valore assoluto. Inoltre mi ha dato modo di conoscervi e il mio pregiudizio non é stato smentito.

Consiglierei vivamente a chiunque di fare lezione con voi.
Il kettlebell sport comporta l’esecuzione di gesti complessi con carichi notevoli e in quanto tale l’esecuzione è sempre perfettibile come qualsiasi altro gesto atletico. Saltare, nuotare, sciare ecc.

La parte di apprendimento teorico e pratico è assolutamente necessaria e dev’essere continua. Vasta parte delle persone del nostro emisfero non lo capisce ma è così. Sono sicuro che anche Francesco si guarda i video per migliorare e/o si fa correggere da qualcuno.

Quindi prendete lezioni di kettlebell e scegliete kettlebellspecialist 🙂

Perico Alessandro

Una parola sulla tua lezione di ieri.
Entusiasmante.
Hai snocciolato ogni piccolo pezzo della tecnica con una semplicità ed una naturalezza disarmante, notando e correggendo ogni mio errore, ogni sbavatura ed ogni imperfezione della tecnica in un lasso di tempo infinitesimale.
Fattori limitanti ed errori sui quali ho sbattuto la fronte per mesi evidenziati ed “indirizzati” in pochi minuti.
Sapevo che eri il top, e ne ho avuto la riprova.
Non ho bisogno di dirti nulla in tono adulatorio, quanto ho scritto sopra é la pure ad oggettiva verità.
Grazie ancora,
Alessandro

Di Pietropaolo Loris

Il corso è stato veramente eccezionale.. stupendo.. proprio quello che mancava.
Da tecnico poter migliorare le lacune e alcuni difetti che inevitabilmente uno si porta dietro è fantastico ed anche più che necessario… per esempio nonostante è la 4 volta che lavoriamo sul push press (Anche a Rimini quest’anno) ogni volta ci sono dettagli nuovi da scoprire…e non piccoli dettagli, visto che di solito ti aprono un mondo (nel senso che fai: WOW … quanta energia sprecata fin’ora )

Quindi grazie per avermi aperto un mondo e dato UN SENSO a tutto.

Didatticamente è fantastico .. perché affrontare i problemi didattici e risolverne i problemi pratici con la tua esperienza è fantastico.. ad alcuni passaggi non sarei mai arrivato (ovviamente) non vedo l’ora di metterli in pratica.

Per il resto ovviamente mi sarebbe piaciuto avere più tempo sia per lo studio e la pratica dei gesti tecnici, sia per la didattica pratica , ma capisco che è un problema grosso quello del tempo.

Per il resto io, come ripeto ho trovato il corso perfetto .. ed è proprio quel che serve.. metterci in grado di poter insegnare le basi del kettlebell.

Un capitolo a parte va dedicato al tuo entusiasmo e alla voglia che hai di trasmettere le cose ,fai venire voglia di allenarsi, di mettersi in discussione, di fare agonismo, gare.
Ecco sono stato un po’ prolisso ma mi sembra di averti detto tutto.

Ora aspetto con impazienza il prossimo step.

Lucia Tomasi

Grazie a queste lezioni online ho appreso un nuovo metodo di approccio all’esercizio fisico basato sul massimo rendimento e protezione da traumi e incidenti.

Commettevo molti errori tecnici e stavo cercando qualcuno che mi spiegasse tutto quello che non riuscivo a risolvere da sola..

Ovviamente pensavo che le lezioni a distanza fossero noiose e poco coinvolgenti, invece mi sono dovuta ricredere. Francesco ha impostato lezioni sempre interessanti con tanti dettagli. L’online, inoltre, offre tante opportunità, anche, grazie alla tecnologia, la quale permette di rivedere nel dettaglio micromovimenti.

Oltre a questo sicuramente sono state indispensabili le slide che accostano la parte teorica e il fotogramma che evidenzia i movimenti corretti da imparare e quelli scorretti da eliminare.

Ho trovato interessantissimi i riferimenti all’approccio Joint by Joint. Francesco riesce a divulgare in maniera chiara e comprensibile, inoltre, è molto generoso e dona tante informazioni e consigli, quindi assolutamente non c’è da essere scettici.

L’approccio di Francesco è finalizzato a proteggere l’atleta dai pericoli di un uso diffuso ma poco ragionato dei KB, ma anche dell’allenamento in generale.

Ha sfatato la credenza che i risultati si ottengono anche a scapito dell’integrità fisica. Francesco ha messo al primo posto la prevenzione e ha valorizzato le potenzialità e caratteristiche del movimento umano in relazione al sovraccarico.

Un approccio ragionato che dà risultati da campioni.

Fabrizio Torelli

Ciao Francesco,
il post corso è stato di “convalescenza” sia fisica ma soprattutto mentale, si perché i tantissimi input sono stati davvero l’arma in più di questo corso!!!

Sicuramente tra i tantissimi pro, non può mancare la vostra competenza (ovviamente parlo anche della preziosissima Serena), la passione e i dettagli che avete trasmesso hanno reso il corso veramente soddisfacente.

In realtà causa calli ancora da rimarginare del tutto, ancora devo riprendere in mano una ktb, ma non vedo l’ora di riprendere, fosse solo per imparare come “l’Ave Maria” i movimenti dello swing (mi hai aperto un mondo) e di conseguenza tutti gli altri.

Ad essere onesto prima non avevo la più pallida idea di che mondo ci fosse dietro ed ora ti ripeto mi sento molto più competente, nella teoria e a breve spero nello pratica.

A presto
Tommy 😉

Stefano Greco Lucchino

Caro Francesco Capobranco e Re dei kettlebell,

per prima cosa rinnovo i complimenti per l’intuizione, il coinvolgimento, l’organizzazione e l’alto contenuto tecnico del seminario.
Sposo l’idea di avere degli appuntamenti dedicati e specifici per poter approfondire lo studio dei kettlebell.

È sempre uno spettacolo vederti con i kettlebell!

Grazie per l’opportunità che ci hai dato e per la passione con cui ci trasmetti la tua immensa conoscenza.

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