Rack position, Lockout position, sono le posizioni di riposo del kettlebell training che permettono a chi le conosce, di sollevare carichi pesantissimi, per moltissime ripetizioni. Servono per recuperare le energie tra una ripetizione e l’altra ma hanno un’altra importantissima valenza.
Una delle cose che mi ha sempre affascinato dei kettlebell quando approcciai a questi attrezzi, erano i numeri impressionanti che riuscivano a fare gli atleti.
Carichi altissimi, più alti di quelli che di solito usano le persone per allenare la forza, e tante, tantissime ripetizioni.
Ma com’era possibile che con carichi pesanti, definiti “per la forza”, quelli che al massimo ci fai 5 ripetizioni, loro riuscissero a farci 50, 60, 100 ripetizioni!?!?
Uno dei segreti di questi numeri galattici, sta nelle posizioni di riposo.
Con i kettlebell non vince il più forte, ma colui che riesce a rilassarsi di più quando gli è possibile.
Appena iniziato il mio percorso con i kettlebell, capii immediatamente cosa permetteva queste performance.
Le posizioni di riposo ti permettono di interrompere la fatica!
In tutti gli esercizi, compresa una serie di press. Se sostieni il kettlebell in aria, con la forza della spalla, del deltoide, fai un press, scendi lento, ti rifermi in sospensione in aria, fai un altro press….questa è la giusta via per riempirsi di acido lattico e finire prima del tempo o non riuscire ad alzare il carico davvero pesante che potenzialmente potrei.
La rack position ti permette di rilassare le spalle, dagli un attimo di respiro, ti permette di dare il tempo al muscolo di ricreare l’energia che gli serve.
Non solo, sia la rack position che la lockout, ti permetto di respirare ed abbassare i battiti tra una ripetizioni e l’altra.
Questa è una delle cose che permette a quelli davvero bravi e forti di alzare carichi pesantissimi per moltissime ripetizioni.
Ma con l’andare degli anni, ne ho scoperto un altro aspetto, indispensabile ma su un altro piano, su quello dell’apprendimento.
Meno sei abile, più tempo ti serve per organizzare i percorsi neurali che ti permettono di eseguire un esercizio.
Quando approcci ad un gesto nuovo, ad un esercizio che non conosci, il tuo sistema nervoso si trova di fronte ad un problema da risolvere.
Lo spiego sempre con questo esempio:
Immagina di camminare in una radura, ed arrivare all’inizio di un bosco fittissimo.
Devi andare dall’altra parte e l’unica strada è attraversare il bosco, un bel problema da risolvere.
Nessun sentiero, non lo conosci, non ci sei mai stato prima.
Non ti resta che addentrarti al suo interno. Tagli un po’ di arbusti, passi dentro un po’ di cespugli, una fatica impressionante, un sacco di tempo ma ce la fai ed arrivi dall’altra parte.
CI hai messo un’ora. E sei sicuro di essere uscito in un punto non esattamente frontale al punto di ingresso, perché non hai tracciato una linea retta, hai “girovagato” un po’ nella vegetazione prima di uscirne.
Quella strada dovrai rifarla anche al ritorno, e scopri che dovrai farla 10 volte al giorno
Ogni volta riesci ad attraversarlo meglio, perché trovi rami spezzati, erba schiacciata, indicazioni che eri già passato da li
Giorno dopo giorno riesci a tracciare un sentiero chiaro e pulito, lineare, e adesso riesci ad entrare ed uscire in 5 minuti seguendo il percorso che hai creato
Ecco, questo è esattamente quello che succede nella tua testa quando devi imparare un esercizio nuovo.
All’inizio devi pensarci un sacco per organizzare tutti i pensieri, ma dopo migliaia di ripetizioni diventa automatico e non devi più neanche pensarci.
Ricordi quando hai imparato a guidare?
Freno, frizione acceleratore cambio, gente che frena, che attraversa la strada, la fila, il traffico, freccia, tergi cristalli, era un macello fare tutto.
Adesso, guidi, parli al telefono (con le auricolari ovviamente!) e pensi a tutt’altro.
Ma qual è l’elemento che ti ha permesso all’inizio di “attraversare il bosco” e di fare le prime ripetizioni?
Il tempo!
Ti serviva tanto tempo prima e adesso va tutto in automatico, velocemente.
Le posizioni di riposo ti servono per darti tempo, per darti la possibilità temporale di organizzare i pensieri e le cose da fare.
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