Miti da sfatare Ep 2. L’oscillazione da gara NON SERVE A NIENTE (se non fai le gare di Kettlebell lifting)

Capobranco Allenamento, Tecnica Leave a Comment

Adoro l’oscillazione da gara, essendo un ATLETA DI KETTLEBELL LIFTING, questa è proprio la mia specialità!
Per fare 67 long cycle in 10 minuti con due kettlebell da 32 kg l’uno, a 66,5 kg di peso corporeo ho dovuto renderla quasi perfetta ma questo tipo di meccanica è del tutto INUTILE al di fuori del contesto sportivo.
Scopri perché, leggendo questo articolo.

Cos’è uno swing?

Sembra banale questa domanda ma rispondere non è cosi semplice, o almeno, non è facile mettere d’accorto tutti sulla risposta corretta.

La parola “swing” significa: oscillazione, ed in effetti dovrebbe farci capire che la traiettoria che farà l’attrezzo sarà un pendolo, una curva, come un’altalena.

Purtroppo, se prendiamo come definizione di swing, la parola “oscillazione” verremo mandati fuori strada, perché per esempio, in uno swing in squat, che non sarà trattazione di questo articolo, il kettlebell non esegue una curva ma una linea retta.

Ma allora se la parola swing e quindi oscillazione non vanno bene, che parola dobbiamo usare?

La parola è sempre quella, SWING, ma va rivisto il concetto che esprime.

Con la parola “swing” identifichiamo un esercizio col kettlebell che prevede lo spostamento dell’attrezzo tramite l’utilizzo degli arti inferiori e del busto (senza coinvolgimento degli arti superiori), durante il quale al kettlebell non viene mai fornito un supporto sul quale fermarsi, e quindi oscillando, ciclicamente trasforma la sua energia potenziale in energia cinetica e viceversa alla quale viene sommata una quantità di energia che gli viene trasferita dal praticante.

Traduciamolo in parola povere.

Lo swing è un esercizio nel quale il kettlebell non ci finisce mai addosso, ne in rack position ne in lockout, ma oscilla costantemente grazie alla forza di gravità e grazie alla potenza generata dal praticante.

Questa “potenza generata dal praticante” fa tutta la differenza del mondo e arriviamo finalmente alla differenza tra i due swing.

Per generare questa potenza, usando solo arti inferiori e busto, il nostro corpo può usare 2 schemi motori:

  1. Hip Hinge, che letteralmente significa fare “cardine intorno alle anche”, ed è uno schema motorio appunto anca dominante , nel quale il ginocchio resta sopra la caviglia e si piega perché il femore va indietro.
    In questo movimento avremo una flessione dell’anca, cioè, il culo viene mandato indietro, e poi, per generare la potenza, useremo l’estensione dell’anca, cioè, spingeremo avanti il bacino per tornare in posizione eretta.
  2. Squat, una triplice flessione, cioè, caviglia ginocchio ed anca si piegano, il ginocchio va avanti, il corpo si avvicina al pavimento. La potenza è generata dal ritorno in posizione eretta.

Abbiamo quindi:

HIP HING, il bacino si sposta nello spazio in modo ==> ORIZZONTALE
SQUAT, il bacino si muove nello spazio, principalmente in modo ==> VERTICALE

Questi sono gli schemi motori, basta.

Gli esercizi quindi si DIFFERENZIANO IN BASE ALLO SCHEMA MOTORIO CHE UTILIZZANO E QUINDI CHE ALLENANO.

Abbiamo iniziato ad usare la parola SWING, combinata con altre per identificare che esercizio volevamo classificare, e quindi abbiamo inventato SWING IN SQUAT, per dire che per spostare quel kettlebell, volevamo usare o far usare lo squat.

Per l’HIP HINGE, dire swing hip hinge o altre robe non suonava bene, quindi invece di pensare allo schema motorio abbiamo pensato di classificare il fatto che in questo esercizio viene sviluppata molta potenza ed ecco che è nato il nome POWER SWING

Non esistono altri nomi, cioè, dire Swing in squat o Power Swing, non ci lega a nessuna scuola a nessun ente a nessuna bandiera, ci lega al MOVIMENTO UMANO.

Ma allora, detto questo, l’oscillazione cos’è?

L’oscillazione da gara non rientra in questi schemi motori ed infatti è un qualcosa che a livello di movimento ci siamo inventati di sana pianta proprio per avere una performance migliore nel kettlebell lifting.

In gara ci eravamo accorti che i fattori limitanti dei balistici, clean e snatch in particolare erano due:

  1. Resistenza della pelle della mano
  2. Forza e resistenza della muscolatura dell’avambraccio

Quando fai uno power swing, generi una tale potenza che il kettlebell accelera in un brevissimo lasso di tempo. In questo modo, il kettlebell riceve tutta l’energia che gli serve per salire ma la pelle delle mani viene tirata in modo eccessivo e la muscolatura dell’avambraccio per stringere la mano e tenere il kettlebell e non farlo sfuggire si stanca molto prima di quanto vorremmo.

Tutto questo per chi vuole sollevare kettlebell pesanti per molte ripetizioni non va bene.

Allora ci siamo inventati un meccanismo, una meccanica per accelerare il kettlebell in modo molto molto più morbido cosi da permettergli di arrivare dove vogliamo, in rack position se stiamo facendo dei clean e in lockout se stiamo facendo degli statch, ma senza strappare la pelle e stancando il meno possibile l’avambraccio.

Cosa cambia tra un power swing e l’oscillazione?

Dato che era l’accelerazione brusca a strappare la pelle e stancare l’avambraccio, l’abbiamo tolta, quindi NELL’OSCILLAZIONE DA GARA NON C’E’ PIU’ LA PROPULSIONE. Non c’è più il lavoro sulla potenza. NON C’E’ PIU’ IL LAVORO SUL GLUTEO, ne avremo molto molto meno.

POWER SWING ==> PROPULSIONE quindi LAVORO SUL GLUTEO
OSCILLAZIONE ==> NO PROPULSIONE quindi NO LAVORO SUL GLUTEO

L’oscillazione prevede prioritariamente l’utilizzo della massa corporea come contrappeso del kettlebell per generare potenza e NON UNA CONTRAZIONE SPECIFICA DI MUSCOLI TARGET COME I GLUTEI

Non so te, ma nelle mie palestre le ragazze vogliono lavorare i glutei per avere un bel culo sodo ed alto….fargli fare un esercizio che lavora pochissimo questi muscoli, bè, non mi sembra una grande idea.

Ecco il primo motivo per cui io non utilizzo l’oscillazione nei miei due centri e non la insegno a nessuno a meno che desideri fare le gare di kettlebell lifting.

Il secondo motivo è questo.

L’oscillazione da gara è un movimento studiato per essere il più possibile economico, cioè, abbiamo un dispendio energetico inferiore rispetto al power swing.

Ora, chi promuove l’oscillazione deve spiegarmi PERCHE’ AD UNA PERSONA CHE DEVE DIMAGRIRE E CHE QUINDI DEVE AVERE UN DISPENDIO ENERGETICO IMPORTANTE, DOVREI FAR FARE UNO SWING ECONOMICO CHE NON GENERA MOLTO DISPENDIO ENERGETICO.

E’ come se volessi svuotare una vasca più velocemente possibile ma invece di alzare il tappo facessi un forellino microscopico sotto. Che senso avrebbe?

Quindi abbiamo:

POWER SWING ==> PROPULSIONE, LAVORO SUL GLUTEO, GRANDE DISPENDIO ENERGETICO
OSCILLAZIONE ==> NO PROPULSIONE, NO LAVORO SUL GLUTEO, POCO DISPENDIO ENERGETICO

Potrebbe bastare questo per giustificare l’utilizzo del power swing nelle palestre e nelle preparazioni atletiche e per motivare il fatto che l’oscillazione serve solo in gara ma andiamo oltre.

Il punto di vista del cliente

Il power swing prevede uno schema motorio di base molto semplice, perché il bacino deve fare uno spostamento lineare, una linea retta, da avanti verso indietro, e ritorno. Molto semplice, perché la linea retta è più semplice rispetto ad una curva.

Nell’oscillazione il bacino non si sposta su una linea retta, ma fa un movimento che segue una linea curva che possiamo immaginare come il logo della Nike.
Infatti, prima scende verso il basso e mentre scende ad un certo punto inizia ad andare indietro, al ritorno, verso avanti fa la stessa cosa, fa una curva poi sale.

A livello motorio una curva è più complessa da imparare rispetto ad una linea retta.

Nei due swing poi, i segmenti corporei devono lavorare in modo coordinato ma molto diverso.

Nel power swing, basta buttare il culo indietro e poi tornare in posizione eretta, mentre nell’oscillazione abbiamo a che fare con movimenti combinati:
Prima pieghi le ginocchia, poi inizi ad andare indietro, poi il busto si raddrizza mentre le ginocchia vanno avanti e poi sali…..è tutto più difficile da imparare.

Più una cosa è complessa più è difficile somministrarla al cliente, e dato che i benefici non valgono l’impegno che gli viene chiesto per impararlo, non ha senso farglielo fare.

Avremo quindi

POWER SWING ==> PROPULSIONE, LAVORO SUL GLUTEO, GRANDE DISPENDIO ENERGETICO, FACILE DA IMPARARE
OSCILLAZIONE ==> NO PROPULSIONE, NO LAVORO SUL GLUTEO, POCO DISPENDIO ENERGETICO, DIFFICILE DA IMPARARE

Andiamo ancora oltre e vediamola dal punto di vista dell’istruttore.

Ammesso che l’istruttore l’abbia capita davvero l’oscillazione, deve insegnarla alla classe, ovviamente se si parla di corsi di gruppo, ma comunque deve insegnarla ai clienti.

Il power swing è facile da insegnare perché, come visto sopra, è un movimento semplice ma anche perché chi lo impara può fare affidamento su un feedback tattile personale.

Nel power swing infatti, quando l’anca si estende, il cliente sente che il busto, la pancia e l’inguine sono a contatto con le braccia ed è questo impatto che spinge via il kettlebell dandogli potenza.

Non c’è bisogno di regolare in modo fine il movimento, all’inizio soprattutto, una volta che hanno imparato lo schema motorio, basta che si tirino su in posizione eretta in modo esplosivo.

In questo modo le braccia (ed il kettlebell) verranno spinti via dall’impatto del busto su di esse.

L’oscillazione non è cosi semplice invece. LE BRACCIA NON RICEVONO NESSUNA SPINTA E LA PANCIA NON LE TOCCA QUASI.

E’ più difficile spiegare un pendolo triplo piuttosto che spingere semplicemente un oggetto verso avanti, non credi?

Adesso quindi l’istruttore dovrà spiegare una meccanica molto più complessa al cliente. Movimenti più complessi, concetti più complessi, che possono “bloccare” il cliente.

L’oscillazione non è impossibile da insegnare ma richiede molta più teoria e molta più volontà da parte di chi impara. SE RISPETTO AL POWER SWING, PORTASSE UN BENEFICIO SUPERIORE, VARREBBE LA PENA INSEGNARLA MA DATO CHE IL GIOCO NON VALE LA CANDELA, MEGLIO EVITARE.

Avremo quindi:

POWER SWING ==> PROPULSIONE, LAVORO SUL GLUTEO, GRANDE DISPENDIO ENERGETICO, FACILE DA IMPARARE, FACILE DA INSEGNARE
OSCILLAZIONE ==> NO PROPULSIONE, NO LAVORO SUL GLUTEO, POCO DISPENDIO ENERGETICO, DIFFICILE DA IMPARARE, DIFFICILE DA INSEGNARE

Ecco tutta una serie di motivi per cui l’oscillazione CHE IO ADORO, non serve a nulla se non siamo all’interno del contesto sportivo.

DUE COMUNI OBIEZIONI DA PARTE DI CHI NON HA CAPITO E NON SA FARE QUESTI SWING
Nell’oscillazione il kettlebell dietro sale di più.

Purtroppo non è cosi, anzi, forse è proprio il contrario.
Il fatto è che magari, chi sostiene questa cosa non si è mai fatto un video, non ha mai analizzato oggettivamente la meccanica dei due tipi diversi di swing.

Il punto di sospensione posteriore, cioè, il punto più indietro ed in alto in cui il kettlebell si ferma dovrebbe, al limite, essere lo stesso nei due swing perché in entrambi abbiamo la necessità di far salire il più possibile il kettlebell e questa altezza dipende da quanto sono estensibili i femorali.

Far salire il kettlebell nel punto più alto possibile dipende da quanto sono estensibili i femorali NON DA QUALI MOVIMENTI FACCIAMO PRIMA DI ARRIVARE IN QUEL PUNTO

I femorali, sono gli stessi in entrambi gli swing, questo pare ovvio quindi la distensione del ginocchio dovrebbe essere uguale, ma non è cosi, nel power swing il kettlebell sale leggermente di più, addirittura il contrario di quello che sostengono, e perché succede?

Succede perché nel power swing non facciamo una serie di movimenti col corpo (che invece facciamo nell’oscillazione) che decelerano l’attrezzo. Il kettlebell quindi nel power swing arriva con più velocità ed inerzia al punto di sospensione posteriore.

In questo punto le braccia sono a contatto col corpo, con la pancia, e dato che il kettlebell arriva in questo punto con più energia è come se le braccia spingessero il bacino verso l’alto allungando i femorali qualche centimetro in più, come si vede nelle immagini qui sotto.

swing power swing

E’ proprio per evitare di farsi arrivare in mano il kettlebell con troppa energia e velocità che ci siamo inventati l’oscillazione, ma se da un lato ci permette di risparmiare energia muscolare nell’avambraccio e resistenza della pelle della mano, dall’altro, A PARITA’ DI CARICO ED ESTENSIBILITA’ DEI FEMORALI, DIETRO IL KETTLEBELL SALE MENO.

L’unico modo sarebbe forzare noi stessi l’estensione, ma non è questa la sede di discussione di una cosa cosi tecnica e specializzata

Riecco il video:

Non è vero che è difficile da insegnare!

Qui bisogna fare una vera e propria distinzione tra chi l’oscillazione la sa fare e l’ha capita e tra chi non l’ha capita, non la sa fare e scimmiotta solo i movimenti.

Tantissimi finti istruttori e preudo-guru del kettlebell scimmiottano l’oscillazione quindi imitano malamente il movimento a curva ma poi spingono come in un power swing, allora, perché non fai direttamente il power swing? Genio!

Quindi, se uno l’oscillazione non l’ha capita e scimmiotta solo i movimenti, la insegna in quel modo cioè SBAGLIATA ed è chiaro che poi va a dire che non è difficile farla, perché imitare malamente un movimento non è mica difficile.

Insegno l’oscillazione da 10 anni e adesso riesco ad insegnarla e farla capire molto più efficientemente ma non perché l’oscillazione è diventata più facile di prima, semplicemente perché è migliorata la mia comprensione del gesto, la mia dialettica e la mia didattica.

Questa gente dovrebbe prima di tutto capire, poi dovrebbe imparare a comunicare meglio, poi magari può pensare anche ad insegnare.

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