Kettlebell Lifters, i SuperEroi esistono davvero, Part 2 Leonardo Lobartolo MS

Capobranco Altro Leave a Comment

Non ci credi? Questo ragazzo ha dimostrato poteri sconfinati, partendo da una genetica sfavorevole! Continua a leggere e capirai perchè!


Nel precedente articolo ho dato la mia opinione riguardo a quali fossero i giusti punti di riferimento per valutare le prestazioni italiane nel mondo del kettlebell lifting.

Secondo me i nostri numeri sono strepitosi se inquadrati nel giusto contesto, nazionale, sociale, temporale.

In sostanza dobbiamo essere orgogliosi di noi stessi e mi piace vederla cosi:
Dobbiamo essere gli EROI DI NOI STESSI!

Ecco quindi un atleta che io prendo sempre come esempio anche durante i miei corsi, quando devo spiegare che c’è qualcosa oltre all’avere un obiettivo.

C’è il desiderarlo cosi ardente da andare contro ogni dolore, infortunio, operazione e fattore limitante.

Leonardo è arrivato a me veramente messo male, era un relitto. Aveva subito una seria operazione al femore.

Un giorno, a 10 anni mentre gioca a calcio si fa male all’inguine. Il dolore non passa, decidono di fare degli accertamenti, e quando fanno una radiografia, sbam!!

Il femore ha una ciste sopra e per fortuna hanno fatto questa radiografia perchè in questi casi, te ne accorgi quando la ciste ha “mangiato” il femore fino a farlo spezzare.

Quindi hanno dovuto aprire tutta la coscia, togliere il male, ricostruire con un pezzo di perone e una bella placca di titanio avvitata con viti … ma non sto a spiegarlo…ecco la radiografia.

Bella vero ?

Guarda che capolavoro.

A seguito dell’operazione la gamba di Leonardo è risultata più corta di 2 centimetri….

Non inventati, è davvero più corta, infatti in pedana sta veramente storto, un piede più avanti dell’altro di 10 cm.

Il suo corpo si è adattato e non ha dolori o fastidi.

Questa è un’altra cosa che spesso mi fa pensare. Le persone interrompono l’attività fisca ad ogni minima asimmetria che vede, una micro scoliosi, un atteggiamento scoliotico, un pochino di curve alterate….Leo, come molti di noi, dovrebbero già essere in sedia a rotelle, mentre semplicemente il corpo si adatta.

Già questo di per se potrebbe bastare, ma noi non ci facciamo mancare nulla quindi lui quando arriva a me ha anche una spalla con una predisposizione congenita alla lussazione.

Quante volte ti è uscita fuori posto la spalla Leo?

Mi risponde: non me lo ricordo di preciso, dovrebbero essere 11 volte!

Una volta per me è grave. Tre volte inizia ad essere un disastro! Cinque volte inizio a pensare che scherzi.

11 volte inizio a credere in Dio, quel braccio non dovrebbe essere attaccato a quel corpo!

Questo è il suo numero 3389637811 se non ci credi lo puoi chiamare.

I dottori non hanno dubbi: la spalla va operata.

Ma Leo non si da per vinto e decide di iniziare un percorso con me.

Quindi, riassiumiamo:

E’ flaccido, sovrappeso e debole perchè è fermo da molti anni a causa dell’operazione al femore e della spalla che è cosi instabile da uscire fuori posto anche quando si toglie una t-shirt.

Di certo non è un talento, di certo non ha una genetica favorevole, di certo non ha una condizione anatomica agevolata.

Nonostante questo, Leo ha iniziato a sbattere la testa contro le pareti della sua prigione, perchè ad un certo punto, se hai mani e piedi legati puoi contare solo sul fatto che hai la testa più dura di ogni cosa.

L’INIZIO DI UN PERCORSO CHE NON SAPEVAMO DOVE CI AVREBBE PORTATO

Quando abbiamo iniziato il nostro percorso insieme gli dissi chiaramente che non sapevo se sarei riuscito a risolvere quel problema, ma comunque avrei fatto del mio meglio.

I primi programmi erano davvero estremamente soft, molto lavoro sulla stabilizzazione della scapola ed il rinforzo della muscolatura.

Tenere un kettlebell da 8 kb in lockout era impossibile anche se lo portavo in alto io.
Dopo qualche mese però la spalla inizia a dare degli input positivi, Leo inizia a sentire l’omero più saldo e vincolato, alcuni movimenti che prima facevano paura, come prendere la cintura di sicurezza in auto, diventano normali.

Vedendomi in pedana ed incuriosito da questo sport, mi chiese se avesse potuto provare.

L’esercizio che gli dava meno problemi era lo snatch ed iniziammo con quello.

La spalla andava bene. Inserimmo il Jerk, tutto passando da progressioni molto caute dando tempo al corpo di adattarsi.

Fino a quando arrivò il momento di salire in pedana.

Da qual giorno, dopo l’esordio con le 16, Leo è diventato uno dei pochi Master Sport italiani, gareggia con kettlebell da 32, si allena anche con i 36, la spalla non è più uscita dal suo posto e non ha dato più problemi.

Leo, per quanto svantaggiato dalla natura, ha una cosa che hanno in pochi.

Una incrollabile e ferrea capacità di attendere senza demoralizzarsi.

Leo è come uno Sniper, un cecchino. Sta li in attesa, aspetta il momento favorevole e poi agisce.

Chiunque al suo posto si sarebbe lasciato prendere dallo sconforto, anche io credo.

Invece lui ha aspettato, ha pianificato un ritorno alla vita, e soprattutto, si è fatto un grandissimo culo per ottenerlo.

Leo non ha saltato un allenamento, se doveva andare in vacanza si organizzava nei giorni precedenti, se non c’era possibilità di organizzarsi, non andava in vacanza, si è allenato a Natale, Pasqua, il 31 dicembre, ferragosto, primo dell’anno, sempre e comunque perchè c’è solo una via per raggiungere i proprio obiettivi:

FARSI UN GRANDISSIMO, ENORME, SCONFINATO, CULO!

Per richiedere di entrare a far parte della mia squadra, scrivi alla mail: kettlebellstars@gmail.com

Per scoprire come funziona il nostro programma di allenamento a distanza, clicca: QUI

Per partecipare al nostro Corso Pratico Kettlebell Specialist, clicca: QUI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.